Descrizione
“Che cosa imparano i bambini nelle nostre scuole dell’infanzia?” La risposta a questa domanda si può trovare nel curricolo di Istituto, che è l’insieme degli obiettivi di apprendimento e dei traguardi di competenza, organizzati in relazione all’età degli alunni e sistematizzati in modo organico, in base ai quali gli insegnanti strutturano le attività. Il curricolo verticale di istituto è pertanto il riferimento fondamentale per la progettazione didattica di tutta la scuola; ha la funzione di dare continuità e coerenza al percorso di apprendimento degli alunni, aiutando i docenti a costruire un itinerario formativo il più possibile lineare e progressivo.
Il curricolo della scuola dell’infanzia è articolato in campi di esperienza, cioè aree di lavoro più ampie delle discipline, all’interno delle quali sono definiti obiettivi di apprendimento e competenze in uscita (5 anni). Sono:
- Il sé e l’altro – Area della consapevolezza di sé, della percezione degli altri, del confronto e della collaborazione;
- Il corpo e il movimento – Area del controllo e coordinamento motorio;
- Immagini, suoni e colori – Area dell’ espressione, con diverse tecniche di rappresentazione (grafica. plastica, corporea);
- I discorsi e le parole – Area delle abilità linguistiche e comunicative;
- La conoscenza del mondo – Area delle abilità logico/matematiche e scientifiche.
GLI ITINERARI EDUCATIVI, I LABORATORI, I PROGETTI
Quali sono i traguardi che, all’interno dei campi di esperienza, proponiamo ai nostri piccoli alunni? Per ogni bambino la scuola si impegna a promuovere:
- l’identità personale, dando ad ognuno l’opportunità di capire le proprie esigenze e i propri sentimenti e di imparare a confrontarsi e a rispettare le opinioni altrui;
- lo sviluppo dell’autonomia, attraverso esperienze sensoriali, prove di abilità, giochi psicomotori che portino il bambino al pieno sviluppo e al controllo delle proprie abilità corporee;
- lo sviluppo delle competenze, attraverso percorsi didattici specifici che conducano l’alunno a sviluppare e a consolidare capacità relazionali, linguistiche, logiche ed espressive;
- lo sviluppo del concetto di cittadinanza come “corresponsabilità”, attraverso esperienze significative che progressivamente portino il bambino alla cura di se stesso, ma anche degli altri e dell’ambiente e sviluppino, giorno dopo giorno, la sua iniziale capacità di collaborare con gli altri per un fine comune.
L’offerta formativa della scuola dell’infanzia, nella prospettiva delle finalità sopra citate, si concretizza in attività laboratoriali e progetti che vengono svolti in un clima sereno e nel rispetto delle capacità individuali. Nel corso degli anni, infatti, l’identità culturale e organizzativa delle nostre scuole dell’infanzia si è consolidata attorno ad una didattica di tipo laboratoriale, che permette ai bambini di sviluppare le competenze necessarie per la costruzione dell’autonomia e dell’identità e per l’ampliamento delle conoscenze attraverso l’esplorazione della realtà. Per tutte le insegnanti l’idea di laboratorio indica un modo di fare scuola, una modalità per favorire, attraverso la ricerca, particolari percorsi dello sviluppo cognitivo. Pertanto la giornata scolastica è fatta di momenti laboratoriali, di momenti dedicati ai progetti di sezione e di momenti legati alle routine, ossia l’accoglienza al mattino, il pranzo, la ricreazione e, per i più piccoli , il momento della nanna.
A. I LABORATORI: SPAZI PER FARE E PER RIFLETTERE
I laboratori nella scuola dell’infanzia sono intesi come modalità di insegnamento/apprendimento che consentano a tutti i bambini di essere protagonisti del processo di costruzione del sapere. Il “laboratorio” è un luogo di lavoro, attrezzato che contiene materiali e strumenti, dove si svolgono attività pratiche (tagliare, incollare, togliere e inserire, ecc.). Il laboratorio è il luogo dove la mediazione didattica si intreccia con l’operatività degli allievi. Per le varie attività laboratoriali, che vengono di seguito descritte, sono stati attrezzati specifici “angoli” all’interno delle sezioni dove i bambini hanno a disposizione i materiali e gli strumenti necessari per lavorare.
A.1. GiocArte
Si tratta di una “bottega creativa”, di un laboratorio ludico-attivo all’interno del quale viene stimolata l’espressività spontanea del bambino, ma anche di un luogo in cui vengono gradualmente attivati specifici processi cognitivi e di apprendimento. Il termine arte è qui inteso nel senso etimologico del termine, come la capacità di fare, di produrre, basandosi sulle esperienze, sulla creatività, ma anche sul ragionamento e sulle regole. In questa “bottega” vengono messi a disposizione dei bambini moltissimi materiali organizzati per un facile utilizzo e viene chiesto loro di lavorare insieme, scambiando idee e soluzioni in modo collaborativo. Le aule e alcuni spazi della scuola si arricchiscono progressivamente durante l’anno dei manufatti e delle opere dei bambini. Il laboratorio prevede attività di espressione artistica (esplorazione, conoscenza e uso dei materiali, sperimentazione attiva e creativa di tecniche, produzione libera e finalizzata, incontro con un artista; progettazione e costruzione (elaborazione collaborativa di un semplice progetto, esplorazione/conoscenza attraverso i sensi/classificazione/scelta di materiali per costruire. Le attività sono progettate e condotte con la collaborazione di una specialista che affianca le docenti con un percorso di formazione e di ricerca-azione, che progressivamente le metterà in condizione di portare avanti il laboratorio in autonomia.
A.2. Lo spazio del gioco simbolico
Il gioco suscita molteplici esperienze utili per la crescita e promuove lo sviluppo fisico e psichico del bambino. Per questo in ogni sezione è allestito uno spazio per giocare alla casa, alla bottega, al teatro, con bambole, pupazzi, travestimenti, ecc. Il bambino personifica così svariati ruoli, elabora sentimenti, emozioni, paure e amplifica la sua immaginazione; impara a collaborare con i compagni con cui definisce i ruoli, concorda le parti, coordina le azioni, sperimentando lo spirito di iniziativa e l’autonomia, ma anche le prime regole sociali. Questo spazio, che nel corso dell’anno viene arricchito con manufatti prodotti dai bambini nel laboratorio “GiocaRte”, accoglie gli alunni di tre, quattro, cinque anni e risulta molto gradito.
A.3. Laboratorio di psicomotricità
Il laboratorio, che nella scuola costituisce una proposta educativa validata e consolidata, propone ai bambini un percorso di giochi psicomotori e senso-percettivi, finalizzati al controllo e al potenziamento della motricità fine e globale. Le attività proposte ai bambini di 3 anni sono pensate per permettere loro, attraverso giochi psicomotori, di conoscere il proprio corpo e di avvicinarsi pian piano agli altri bambini mediante il gioco simbolico. Questa attività permette la conoscenza reciproca e la costruzione di relazioni in un contesto di gioco. Consente inoltre alle insegnanti di osservare i bambini nei loro comportamenti spontanei, nelle relazioni con i coetanei e con i materiali. Le attività rivolte ai bambini di 4 e 5 anni consistono in giochi “diretti” dalle insegnanti, anche guidati da suoni e musica; sono finalizzati ad acquisire maggior consapevolezza del proprio corpo e a rinforzare la conoscenza dello schema motorio, a controllare i gesti grosso-motori, a conoscere la realtà circostante, ad apprendere i principali concetti topologici, a rafforzare la coordinazione visuo-spaziale e oculo-manuale.
A.4. Dal movimento al foglio: motricità fine e pregrafismo
Il laboratorio, destinato ai bambini del secondo e terzo anno di frequenza, si configura come una vera e propria “palestra” dove i bambini allenano e potenziano la lateralizzazione, il coordinamento oculo-manuale e grafo motorio, abilità fondamentali per l’apprendimento della letto-scrittura. La finalità è quella di acquisire maggiore consapevolezza e controllo dei movimenti della mano sul foglio, cercando di educare ad un gesto grafico che risulti fluido e non rigido. I bambini svolgono specifiche attività che, sotto forma di gioco, allenano e rinforzano la motricità fine, la concentrazione e l’attenzione. Dai movimenti si passa alla realizzazione del segno grafico, all’impostazione della postura rispetto al foglio, al controllo dello spazio del foglio, dell’impugnatura e della pressione del tratto, utilizzando strumenti via via più fini e precisi.
A.5. Laboratorio logico-matematico
E’ uno spazio in cui, attraverso giochi e attività il bambino si avvicina ai concetti logico-matematici quali la comparazione di quantità, il conteggio, la classificazione, la seriazione ed una prima conoscenza dei numeri. Ai bimbi vengono messi a disposizione oggetti e materiali da classificare e raggruppare; da mettere in serie in base ad alcune caratteristiche; da misurare per avvicinare i bambini al concetto di unità di misura non convenzionale. Viene richiesto ai bambini di “provare” e sperimentare, di drammatizzare situazioni problematiche, di osservare gli oggetti con uno “sguardo matematico”, di confrontare le loro di idee e ipotesi, valutando non solo i risultati ma anche i procedimenti emersi. Il laboratorio prevede anche l’utilizzo di giochi basati sul ragionamento, come memory, giochi di carte, conte.
A.6. Laboratorio scientifico
Il laboratorio è rivolto a tutte le fasce d’età ed ha lo scopo di portare i bambini ad una prima sperimentazione e conoscenza del metodo scientifico, per insegnare loro ad osservare criticamente i fenomeni, a porsi semplici domande, a formulare delle ipotesi e a verificarle attraverso esperimenti, per giungere infine ad una conclusione. Le sperimentazioni vengono condotte cogliendo e sfruttando le componenti scientifiche presenti nella realtà che circonda i bambini e che i bambini osservano.
B. I PROGETTI
L’offerta formativa prevede anche lo svolgimento di alcuni progetti che vengono sviluppati nelle sezioni. Riguardano l’accoglienza degli alunni all’avvio dell’ esperienza scolastica, le attività nell’orto/giardino, la lingua inglese, il coding e l’educazione stradale; sono descritti di seguito.
B.1. Accoglienza
Il progetto “accoglienza” nasce per accompagnare i bambini di tre anni durante il delicato momento di passaggio dal mondo familiare o di frequenza dell’asilo nido alla scuola dell’infanzia. L’inserimento avviene in modo graduale e il tempo di permanenza a scuola aumenta progressivamente (in modo concordato con i genitori); nel primo periodo vengono curati particolarmente gli aspetti relativi alla scoperta dell’ambiente scolastico (persone, spazi, cose), l’adeguamento ai nuovi ritmi della giornata, la relazione con l’insegnante, che favorisce il graduale distacco del bambino dai genitori. In questa fase gli alunni più grandi si prendono cura dei piccoli: ad ognuno viene affidato un nuovo compagno affinché lo aiuti a conoscere la nuova realtà. Nelle prime settimane viene data grande importanza all’osservazione del bambino per capire come vive il distacco dei genitori, come si rapporta al nuovo ambiente, quale sia il suo comportamento verso i compagni e le insegnanti e quali i suoi giochi e spazi preferiti. I dati raccolti attraverso l’osservazione vengono usati per modulare e regolare la progettazione. Anche gli alunni di quattro e cinque anni sono accolti all’inizio dell’anno scolastico con una particolare attenzione al reinserimento scolastico: a loro vengono riservati due/tre giorni di frequenza senza i piccoli, così che possano ritrovare i compagni di sezione, abituandosi nuovamente ai ritmi scolastici, rinsaldando i rapporti con i docenti, rafforzando l’autonomia, la stima di sé, l’identità, il rispetto delle regole concordate e la condivisione di spazi, materiali e giocattoli.
B.2. Continuità
La continuità nel passaggio alla scuola primaria viene curato in modo particolare attraverso l’attività “Un viaggio importante “, che si svolge nell’ultima parte del terzo anno di frequenza. I bambini, attraverso la narrazione e la drammatizzazione del racconto di un viaggio, vengono messi a confronto con una situazione di cambiamento, in cui incontrano nuovi amici e figure adulte, nuove responsabilità con cui confrontarsi, nuove sfide da affrontare. Diventano così protagonisti di un’avventura entusiasmante, quella della crescita, in cui, pur dovendo affrontare situazioni sconosciute, possono contare con fiducia sulle proprie risorse, sull’aiuto degli amici, sulla guida degli adulti, con la certezza di un’evoluzione finale positiva. L’attività intende sviluppare consapevolezza sul fatto che nella propria vita ci sono persone importanti a cui fare riferimento, che è importante essere consapevoli delle proprie capacità e affrontare con serenità le situazioni nuove, che è utile saper chiedere aiuto nei momenti di difficoltà, che è bene collaborare all’interno del gruppo per perseguire un obiettivo comune. Le attività sono inoltre finalizzate a sviluppare capacità di ascolto attivo, a prendere coscienza delle proprie emozioni (in particolare gioia, rabbia, tristezza, paura) e a saperle comunicare agli altri, a formulare ipotesi su eventi futuri e cercare eventuali soluzioni dei problemi.
B.3. Progetto orto
In ognuna delle Scuole dell’infanzia dell’Istituto è allestito un orto, che dà ogni anno buoni frutti. Viene coltivato e curato dai bambini, ma collaborano anche mamme, papà e nonni. Questo spazio costituisce un importante strumento didattico ed educativo, che persegue obiettivi importanti nell’ambito delle scienze, ma anche significative finalità di educazione civica. Infatti i bambini lavorando la terra
– imparano ad osservare;
– sviluppano la capacità di formulare semplici ipotesi e osservazioni scientifiche sulla vita delle piante e sul ciclo della natura, utili basi per gli apprendimenti successivi;
– allenano la motricità fine, lavorando con le mani e i piccoli attrezzi, imparano a concentrarsi sul lavoro da fare e scoprono che la Natura ha dei tempi da rispettare e bisogna avere pazienza e saper attendere;
– si allenano a lavorare in gruppo e a cooperare, dividendo strumenti e incarichi;
– imparano che per ottenere un buon risultato ci vuole impegno, attenzione e anche un po’ di fatica e che, se qualcosa non riesce bene, è una preziosa indicazione, tanto quanto un successo,
perché permette di migliorare;
– sviluppano la capacità di concentrarsi e rilassarsi, facendo attività all’aperto.
Il progetto è destinato tutti gli alunni, seppur con attività differenti per le tre fasce d’età. In primavera l’orto viene utilizzato anche come spazio per creare disegni, quadri e dipinti riproducendo le piante dal vivo.
B.4. Lingua inglese
Il progetto è rivolto ai bambini di tutte le età e mira ad avvicinarli alla lingua inglese con un approccio ludico, funzionale e comunicativo; questa fase della crescita, infatti, è molto propizia all’acquisizione di suoni, intonazioni e ritmi di lingue “altre”, grazie all’estrema duttilità dell’apparato fonico. Per questo l’attività viene proposta da un insegnante madrelingua, che lavora con piccoli gruppi di alunni, per favorire al massimo la partecipazione e l’espressione individuale. Gli obiettivi specifici del progetto sono volti ad acquisire l’abilità di riprodurre i suoni e l’intonazione della lingua Inglese in semplici frasi, nonché il lessico di base relativo a contesti d’uso quotidiano, e ad eseguire semplici “comandi” per lo svolgimento di giochi di gruppo. Inoltre l’attività sviluppa inoltre un atteggiamento mentale di apertura nei confronti di culture diverse, stimolando la curiosità del bambino sia verso i punti di contatto della cultura straniera con la propria, sia verso le differenze, in modo da rendere queste ultime fonte di arricchimento.
B.5. Coding
Il Progetto CODING alla scuola dell’infanzia nasce dall’esigenza di portare il bambino ad affrontare le prime esplorazioni multimediali non come consumatore passivo ed ignaro, ma come soggetto attivo e consapevole. L’obiettivo specifico è quello di favorire lo sviluppo del pensiero computazionale, delle logica, della capacità di risoluzione dei problemi. L’attività è proposta in modo ludico e divertente e richiede ai bambini di eseguire o inventare una serie di istruzioni in sequenza per raggiungere un obiettivo. Il ragionamento si costruisce attraverso la riflessione, la formulazione di ipotesi e la verifica delle stesse; questo porta il bambino a ragionare e a cimentarsi con la soluzione dei problemi.
B.6. Educazione stradale
L’attività è destinata ai bambini di cinque anni e prevede obiettivi di apprendimento trasversali. L’itinerario didattico si configura in continuità con la scuola primaria e la scuola media e si conclude con una gara di regolarità in bicicletta, realizzata con la collaborazione della polizia locale, che si svolge all’interno del Centro Salesiano di Arese. L’impegno comune dei diversi ordini di scuola è quello di formare persone consapevoli delle regole, che sappiano mettere in pratica comportamenti sicuri e responsabili.
B.7. Le uscite didattiche
Fin dalla scuola dell’infanzia vengono organizzate uscite didattiche sul territorio, visite a musei e mostre d’arte “a misura di bambino” e visite a località di interesse naturalistico o ambientale. Esempi delle uscite organizzate sono il MUBA, il Museo dei bambini a Milano, il Museo dell’arte MAGA di Gallarate, la visita ad una fattoria.
Allegati
Tempi e scadenze
Approvazione del curricolo
30
Dic